I vincoli ambientali
Cosa sono i vincoli PAESISTICO-AMBIENTALI?
Si definiscono vincoli PAESISTICO-AMBIENTALI le limitazioni alla libera utilizzazione di una proprietà privata. In ambito urbanistico questi vincoli possono spaziare dalla semplice limitazione dello ius aedificandi alla completa espropriazione del bene da destinare a funzioni di pubblico interesse.
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Principali vincoli ambientali?
Il vincolo Paesaggistico.
Il vincolo paesaggistico è uno strumento previsto dalla legislazione italiana per tutelare gli immobili e le aree di maggior pregio paesaggistico. La finalità è quella di mitigare l’inserimento di opere edilizie e infrastrutture in questi spazi: non si preclude comunque del tutto la possibilità di costruire, ampliare ed edificare, ma tutto ciò va fatto secondo indicazioni e parametri tali che gli interventi non possano danneggiare il pregio paesaggistico e ambientale della zona, ma invece ne rispettino e ne preservino il valore. Per queste aree tutelate il Comune non è più l’unico ente preposto a decidere riguardo gli interventi edilizi: occorre l’autorizzazione paesaggistica rilasciata da enti gerarchicamente sovraordinati, come la Regione, su parere vincolante della Sovrintendenza ai Beni paesaggistici e ambientali.
Quando una zona risulta tutelata, prima di effettuare qualsiasi intervento occorre richiedere una specifica autorizzazione: un documento che, pur in presenza di un iter che dal 2010 è stato semplificato e snellito sotto l’aspetto dei tempi, comporta comunque un notevole carico di documenti da produrre per l’utente. Per questo motivo è sempre meglio richiedere la consulenza di uno studio tecnico abilitato che possa aiutare gli utenti a compilare correttamente tutte le pratiche e ad integrarle con la documentazione idonea.
Il vincolo idrogeologico.
I vincoli idrogeologici sono finalizzati ad assicurare un buon regime delle acque e specialmente a preservare la stabilità del territorio, di fronte ai pericoli di inondazioni, frane, smottamenti e altri eventi dannosi;
Il vincolo forestale.
I vincoli forestali sono diretti alla protezione dei boschi, e consistono sia in limitazioni finalizzate alla difesa di terreni o fabbricati dalla caduta di valanghe, dal rotolamento di inerti e da ulteriori simili accidenti, sia alla conservazione del patrimonio boschivo in quanto tale, cioè in quanto bene insostituibile per la salubrità dell’ambiente, la qualità della vita e il mantenimento della biodiversità;
Il vincolo per la tutela delle acque.
I vincoli per la tutela delle acque sono finalizzati alla loro tutela dagli agenti inquinanti, integrata con la tutela quantitativa delle risorse idriche, e ovviamente la loro disciplina dedica una peculiare attenzione alle acque destinate al consumo umano;
Il vincolo naturalistico.
I vincoli naturalistici sono rivolti alla tutela di valori naturalistici, ecologici, geologici, biologici ed estetici ma anche, in diverse ipotesi (si pensi essenzialmente ai parchi), antropologici e storico-culturali, all’interno di porzioni di territorio, variamente estese e delimitate, nelle quali detti valori sono particolarmente diffusi e rilevanti;
I vincoli indiretti o di completamento.
I vincoli indiretti o di completamento sono per la tutela dei beni culturali che mirano a completare la tutela dei beni culturali immobili garantendo loro una protezione indiretta, mediante limitazioni costituite non sugli stessi immobili oggetto di tutela, bensì sulle aree e sugli immobili prossimi a questi. Tali limitazioni sono rivolte a impedire non soltanto che sia messa in pericolo l’integrità dei beni tutelati, ma pure che ne sia danneggiata la prospettiva o la luce o ne siano alterate le condizioni di ambiente e di decoro.
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